NUOVE AGEVOLAZIONI PER L’IMPRENDITORIA FEMMINILE
Il Mise ha definito i termini e le modalità per la presentazione delle domande di agevolazione a valere sul Fondo impresa femminile, rendendo così operativa le agevolazioni istituite dall’articolo 1, comma 97, L. 178/2020 (Legge di Bilancio 2021) e potenziato dal D.M. 24.11.2021.
Le agevolazioni sono destinate “a promuovere e sostenere l’avvio e il rafforzamento dell’imprenditoria femminile, la diffusione dei valori dell’imprenditorialità e del lavoro tra la popolazione femminile e a massimizzare il contributo quantitativo e qualitativo delle donne allo sviluppo economico e sociale del Paese”.
La gestione dei fondi è affidata all’ente gestore Invitalia con procedura valutativa a sportello, e sono previste due distinte linee d’azione, caratterizzate da alcune differenze nei requisiti di accesso, nelle forme e intensità di contributi concessi, nonché nelle tempistiche di presentazione domande:
- 1) avvio di nuove imprese femminili: la compilazione della domanda è possibile dalle ore 10:00 del 05.05.2022 e la presentazione a partire dalle ore 10:00 del 19.05.2022;
- 2) sviluppo e consolidamento di imprese femminili già costituite: la compilazione della domanda è possibile dalle ore 10:00 del 24.05.2022 e la presentazione a partire dalle ore 10:00 del 07.06.2022.
Le agevolazioni sono rivolte sia alle imprese a prevalente composizione femminile, sia alle lavoratrici autonome incluse le libere professioniste iscritte agli ordini professionali e le esercenti professioni non organizzate in ordini o collegi, e in particolare:
- – le società cooperative e le società di persone con un numero di donne socie pari ad almeno il 60% dei componenti della compagine sociale;
- – le società di capitale in cui le cui quote di partecipazione spettino in misura non inferiore ai 2/3 a donne e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno i 2/3 da donne;
- – le imprese individuali il cui titolare sia una donna;
- – le lavoratrici autonome.
Per quanto riguarda le agevolazioni per l’avvio di nuove imprese femminili è richiesta, oltre alla sede legale e/o operativa ubicata nel territorio nazionale:
- – la costituzione da meno di dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, con regolare iscrizione al Registro Imprese ovvero, per le lavoratrici autonome, l’apertura della partita Iva da meno di dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, con avvenuta iscrizione all’ordine professionale di riferimento se necessaria per l’esercizio dell’attività;
- – l’intenzione di costituire un’impresa femminile, con trasmissione della documentazione comprovante l’avvenuta costituzione dell’impresa o l’apertura della partita Iva entro sessanta giorni dalla comunicazione di esito positivo della valutazione inviata da Invitalia.
Per quanto riguarda le agevolazioni per lo sviluppo e consolidamento di imprese femminili è richiesta la costituzione o l’apertura di partita Iva da almeno 12 mesi: la costituzione entro o oltre 36 mesi non è un fattore discriminante per l’accesso al beneficio ma incide sulle agevolazioni concedibili.
Il Fondo impresa femminile finanzia le seguenti attività imprenditoriali o professionali:
- – produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli;
- – fornitura di servizi, in qualsiasi settore;
- – commercio e turismo.
I programmi di investimento devono essere avviati successivamente alla presentazione della domanda e realizzati entro 24 mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione delle agevolazioni (salvo facoltà di proroga per una durata non superiore a 6 mesi).
Le agevolazioni sono concesse sottoforma di contributo a fondo perduto e finanziamento agevolato della durata massima di 8 anni, a tasso zero e non assistito da forme di garanzia.
In caso di avvio di nuove imprese femminili, le agevolazioni sono concesse esclusivamente nella forma del contributo a fondo perduto nelle seguenti misure:
- – per i programmi di investimento con importo massimo di spese ammissibili pari a euro 100.000, pari all’80% (incrementato al 90% per le donne in stato di disoccupazione) e comunque fino a euro 50.000,00;
- – per i programmi di investimento con importo massimo di spese ammissibili oltre euro 100.000 e fino a euro 250.000, pari al 50%.
In caso di sviluppo e consolidamento di imprese femminili, le agevolazioni assumono la forma sia del contributo a fondo perduto, sia del finanziamento agevolato, con importo massimo ammissibile di euro 400.000, nei seguenti limiti:
- – per le imprese femminili costituite da non oltre 36 mesi per il 50% dell’ammontare complessivo in forma di contributo a fondo perduto e, per il restante 50%, in forma di finanziamento agevolato, fino a copertura del 80% delle spese ammissibili;
- – per le imprese femminili costituite da oltre 36 mesi per il 50% dell’ammontare complessivo in forma di contributo a fondo perduto e, per il restante 50%, in forma di finanziamento agevolato, fino a copertura del 80% delle sole spese di investimento, mentre le esigenze di capitale circolante sono agevolate nella forma del contributo a fondo perduto.
Costituiscono spese ammissibili alle agevolazioni quelle relative a:
- – immobilizzazioni materiali;
- – immobilizzazioni immateriali;
- – servizi in cloud;
- – personale dipendente a tempo indeterminato o determinato, assunto dopo la data di presentazione della domanda e impiegato funzionalmente nella realizzazione dell’iniziativa agevolata;
- – esigenze di capitale circolante nel limite del 20% (25% per le imprese costituite da oltre 36 mesi) delle spese complessivamente ritenute ammissibili.
Le esigenze di capitale circolante devono essere coerenti con l’iniziativa e destinate al pagamento delle seguenti spese:
- – materie prime, sussidiarie e materiali di consumo;
- – servizi di carattere ordinario strettamente funzionali all’iniziativa;
- – godimento di beni di terzi, comprese spese di noleggio e leasing;
- – oneri per la fideiussione necessaria alla richiesta di una prima quota di agevolazione a titolo di anticipazione nella misura massima del 20%.
In aggiunta sono previsti servizi di assistenza tecnico-gestionale, fino all’importo massimo di 5.000 euro per impresa, fruibili sia attraverso servizi erogati da Invitalia, sia in forma di voucher per l’acquisto di servizi specialistici presso terzi.