Jobs Act lavoratori autonomi

La Legge 22 maggio 2017 n. 81(nota anche come Jobs Act dei lavoratori autonomi) è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 13/06/2017.

La nuova legge introduce numerose novità in materia contrattuale:

  • – una serie di tutele in favore dei lavoratori autonomi che esercitano la loro attività in forma non imprenditoriale, non limitandosi ai soli contratti d’opera, ma comprendendo espressamente anche i rapporti che hanno una disciplina particolare, secondo quanto previsto dall’art. 2222 c.c.
  • – il lavoro agile (o “smart working”), ossia una nuova modalità di gestione del rapporto di lavoro subordinato, che consente un’articolazione più flessibile dei tempi e dei luoghi in cui il dipendente svolge la propria attività.
  • – l’estensione, ai rapporti di lavoro autonomo, della disciplina relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali (art. 2) e l’abusività di clausole contrattuali che attribuiscano al committente la facoltà di modificare unilateralmente le condizioni di contratto, di recedere senza un congruo preavviso ovvero che prevedano termini di pagamento superiori a 60 giorni (art. 3).
  • – l’attribuzione, al prestatore d’opera, dei diritti di utilizzazione economica relativi alle invenzioni realizzate nell’esecuzione del rapporto (art. 4), la previsione di una delega al Governo per l’adozione di uno o più decreti legislativi in materia di rimessione di atti pubblici alle professioni regolamentate (art. 5), nonché, all’art. 12, la promozione di misure di accesso agli appalti pubblici da parte dei lavoratori autonomi.

 

Sotto il profilo fiscale (artt. 8 e 9), entra in vigore la nuova disciplina delle spese “prepagate”, sostenute dal professionista per vitto e alloggio, addebitate al cliente in quanto necessarie per l’esecuzione dell’incarico, così come per quelle sostenute direttamente dal committente, nonché i nuovi criteri di deducibilità delle spese di formazione. In particolare si prevede l’integrale deducibilità in capo al professionista delle spese riaddebitate al committente, senza sottostare alle limitazioni previste normalmente per tali spese (75% di quanto sostenuto e comunque nel limite del 2% dei compensi), e la deduzione integrale (nel limite di 10.000 euro annui) delle spese sostenute per formazione professionale, compreso eventuale vitto e alloggio.

La Legge 81/2017 introduce, poi, alcune novità in materia di welfare in favore dei lavoratori autonomi:

  • – l’ampliamento delle prestazioni di maternità e malattia per gli iscritti alla Gestione separata (art. 6),
  • – la stabilizzazione ex art. 7 della DIS-COLL, ossia l’indennità di disoccupazione prevista in favore dei co.co.co.,
  • – la previsione (art. 14) che gravidanza, malattia e infortunio dei lavoratori autonomi, che prestano la loro attività in via continuativa per un committente, non comportino l’estinzione del rapporto se la conseguente astensione dal lavoro non supera il periodo di 150 giorni.